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Che cos’è il Focusing

Il Focusing riguarda il processo di creazione del significato che diamo alla nostra esperienza, quindi interessa ogni singolo aspetto della vita di una persona.

Scoperto da Eugene Gendlin negli anni ’70 durante ricerche sull’efficacia della psicoterapia, il grande valore sociale di questa nuova conoscenza sta ne fatto che il processo individuato risulta essenziale non solo per il successo terapeutico, ma anche per affrontare al meglio le difficoltà e realizzare le proprie potenzialità espressive e creative.

Con questo spirito venne pubblicato nel 1978 il primo manuale di Focusing, rivolto a tutti e tradotto ad oggi in venti lingue, e l’anno successivo venne fondato a New York l’International Focusing Institute (TIFI).

Tante definizioni…

Nelle prime pagine del famoso manuale, edito dalla Astrolabio, Gendlin scrive:

ll Focusing è la fase di sviluppo che si apre dopo essere entrati in contatto con le emozioni. Riguarda un diverso tipo di attenzione interiore nei confronti di ciò che all’inizio è percepito confusamente. Tutto questo viene successivamente messo a fuoco e, per mezzo di specifici movimenti interiori che più oltre esporrò, ha luogo un cambiamento a livello corporeo. Un’altra scoperta importante è che il processo di cambiamento reale è accompagnato da sensazioni piacevoli, quindi lavorare efficacemente sui propri problemi non è una forma di tortura.”

Scorrendo le pagine delle numerose opere sul Focusing (in gran parte in inglese, sei tradotte in italiano) si nota che sono tante le definizioni date da insegnanti qualificati a partire dallo stesso Gendlin, poiché ciascuna di esse coglie aspetti e sfumature particolari del processo. A me, per esempio, piace mettere in risalto il fine della pratica e la qualità della fiducia che colora l’atteggiamento interiore: Il Focusing è un processo di conoscenza e cura di sé fondato sulla capacità di rapportarsi al vissuto dell’esperienza in corso con un atteggiamento non giudicante, empatico, fiducioso.”

…con un minimo comune denominatore

Questa varietà di presentazioni, frutto di una consapevole e dichiarata scelta, ha tuttavia un minimo comune denominatore, perché ci sono essenzialmente due elementi che caratterizzano il processo di Focusing: l’esercizio di un particolare tipo di attenzione rivolta ad un particolare tipo di sensazioni.

A ciò va aggiunto un terzo elemento, che caratterizza la pratica del Focusing: la strutturazione di una particolare forma di relazione interpersonale.

Un particolare tipo di attenzione: la ‘modalità Focusing’

Nel Focusing si esercita un’attenzione accogliente e non giudicante verso il proprio vissuto, un atteggiamento o disposizione interiore che esprima il calore dell’empatia, della fiducia e dell’autenticità:  questa in sintesi è quella che si può chiamare modalità Focusing. Tale atteggiamento è comune ad altre forme di meditazione e pratiche di consapevolezza (vedi per esempio Focusing e Mindfulness), con la differenza che nel Focusing l’attenzione è ancorata al sentire corporeo e ha una spiccata qualità esplorativa orientata verso il Felt Sense.

Un particolare tipo di sensazioni: il Felt Sense

Inizialmente tradotto con ‘sensazione sentita’, oggi si usa più correttamente ‘Sensazione Significativa’. Si tratta di sensazioni sottili connesse al significato dell’esperienza in corso. Queste sensazioni sono diverse sia da quelle puramente fisiche, provocate per esempio dal freddo o dall’avere scarpe strette, sia dalle emozioni e sentimenti ricorrenti, il cui significato è in entrambi i casi chiaramente riconoscibile (e infattill Focusing è la fase di sviluppo che si apre dopo essere entrati in contatto con le emozioni”). Ne parleremo tra breve, intanto va detto che l’aver introdotto questo nuovo concetto esperienziale è stato uno dei grandi meriti del lavoro di Gendlin, per il quale ha ricevuto autorevoli riconoscimenti.

Una particolare forma di relazione interpersonale: lo Scambio alla Pari di Focusing

Il Focusing si può praticare da soli, in piena autonomia, oppure in presenza di un partner, nei cosiddetti Scambi alla Pari o Partnership, cosa che arricchisce l’esperienza amplificandone i benefici. Tali scambi sono momenti strutturati nei quali in coppia, a turno, ciascuno offre gratuitamente e volentieri la propria ‘presenza’ ad un altro essere umano che intende coltivare il rapporto di conoscenza e cura di sé. Nei cinque continenti, ogni giorno in migliaia s’incontrano in queste singolari forme di relazione, dal vivo oppure tramite internet o telefono: basta infatti una conoscenza di base del Focusing e dell’Ascolto Esperienziale, tale da garantire sia la capacità di focalizzare che quella di saper accompagnare (non guidare!) un partner che focalizza, unita alla condivisione delle regole dello scambio, per generare un campo d’interazione umana dai potenti effetti positivi sulla qualità della vita dei soggetti coinvolti, che potrebbero anche non conoscersi ed essere distanti centinaia di chilometri.

E’ il corpo che parla attraverso l’infinita gamma di sensazioni di cui è capace

Nel Focusing l’attenzione è rivolta primariamente al sentire corporeo: che sia una sofferta decisione che non si riesce a prendere o la notizia che toglie il sonno, la critica che ancora brucia o un complimento che ha arrossito il volto, il comportamento preoccupante di un figlio o quello intollerabile del collega, lo strano sogno della notte scorsa o gli inquietanti fatti di cronaca, il verso in sospeso della poesia su cui si continua ad inciampare o i passi che ancora mancano per realizzare un progetto originale, i sintomi di una malattia cronica o il desiderio di liberarsi da una dipendenza, si focalizza sempre a partire da un ‘sentire’ relativo ad una determinata situazione, evento, relazione o tematica, perché è il corpo che ci parla attraverso l’infinita gamma di risposte di cui è capace.

Il Felt Sense: la conoscenza implicita del corpo

Il Felt Sense è il significato percepito a livello corporeo dell’esperienza che si sta vivendo, quale essa sia; è la conoscenza che l’organismo possiede implicitamente di tutto ciò che lo riguarda. Si tratta di una forma di sapere olistico che nasce al margine tra conscio e inconscio, tra simbolico e pre­simbolico. Per questo inizialmente si avverte come un ‘sentire’ tangibilmente presente nel campo della consapevolezza, ma il cui significato è vago, sfuggente alla ragione, alla logica, e che proprio per questo si tende facilmente a trascurare o addirittura rimuovere, volendo eliminare con esso quel disagio di fondo che non permette di far quadrare i conti. È la tipica “strana sensazione” che si ha quando tutto sembra a posto, eppure si avverte che qualcosa che non va… ma non si sa cosa.

 

Una pratica di consapevolezza accessibile a tutti 

Grazie al Focusing ciò che era confuso e indistinto prende forma, significato e diviene il concreto sapere che ci serve per agire al meglio delle nostre possibilità, in sintonia con i nostri bisogni e valori più autentici.

Questo processo mi ricorda la (per me) stupefacente esperienza del riuscire a ‘vedere’ uno stereogramma (l’immagine qui sotto). Se non si sa come guardare, ciò che si vedrà sarà solo l’immagine superficiale. Per vedere in (e la) profondità è necessario guardare in modo inusuale, controintuitivo: paradossalmente bisogna evitare di mettere a fuoco (un automatismo essenziale, ma in questo caso inizialmente ostacolante la visione profonda) e lasciare che lo sguardo attraversi l’immagine come se puntasse all’orizzonte. Allora, accogliendo con fiducia la strana sensazione di lieve vertigine prodotta dalla vista sfocata, emergerà magicamente la visione tridimensionale dello stereogramma col suo sorprendente contenuto. Con le giuste istruzioni chiunque può riuscirci, così come con i giusti consigli chiunque può riuscire a focalizzare e accedere alla propria saggezza corporea. 

 

Benefici del Focusing

Attraverso il Focusing approfondiamo la comprensione di noi stessi, degli altri, di ciò che stiamo vivendo (sia che si tratti di eventi dolorosi che felici); nutriamo la fiducia e il sentimento di forza interiore nella possibilità di superare le difficoltà; troviamo il coraggio per esprimere e fare ciò che sentiamo giusto; possiamo sbloccare o stimolare la creatività progettuale o artistica, e molto altro ancora, come testimonia una letteratura crescente che vede il Focusing incrociarsi con pratiche terapeutiche, pedagogiche, artistiche, filosofiche, meditative, spirituali, imprenditoriali, e con quelle forme nonviolente d’impegno sociale e politico che promuovono il rispetto, la valorizzazione e l’integrazione delle differenze che irriducibilmente esistono fuori e dentro noi.

Se t’interessa provare l’esperienza col mio accompagnamento puoi contattarmi per fissare un incontro realizzabile dal vivo o con videochiamata.

In Approfondimenti e Risorse trovi i link ai principali siti e un elenco degli articoli di Focusing

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