Introduzione alla pratica del Focusing
Il modello dei ‘Sei Passi’ messo a punto da Eugene Gendlin
per insegnare e apprendere la pratica del Focusing
Quanto segue è estratto dal libro “Focusing”, capitolo 4, di E. Gendlin, Ed. Astrolabio.
NB Rispetto al libro, che traduce Felt Sense con ‘sensazione sentita’, qui si usa ‘sensazione significativa’, espressione oggi maggiormente impiegata e a mio parere assai più corretta. Infatti quello che viene ‘sentito’ non è banalmente una ‘sensazione’ (che per definizione non può che essere ‘sentita’), bensì il ‘significato o senso’ che per noi ha una determinata situazione o tematica. Tale significato viene anzitutto percepito a livello corporeo come ‘particolare sensazione’, anche se esso è ancora del tutto vago sul piano cognitivo: cioè si ‘sente’ o intuisce che c’è un significato in quel ‘sentire’, ma ancora non si può dire quale sia. Il Focusing è appunto il processo che serve per far emergere quel significato. Altre valide traduzioni di Felt Sense sono quindi ‘significato sentito’, o ‘senso sentito’.
L’atto interiore del focusing può essere suddiviso in sei atti o movimenti principali. Col progredire della pratica non avremo più bisogno di pensarli come sei parti separate del processo. Considerarli movimenti separati può far sembrare il processo molto più meccanico di quello che è in realtà, o che sarà per voi in seguito. Ho suddiviso il processo in questo modo perché ho imparato, da anni di sperimentazioni, che questo è il metodo più efficace per insegnare il focusing a persone che non lo abbiano mai provato in precedenza.
Considerate quanto segue come un manuale di base. Man mano che progredirete nell’apprendimento del focusing, arricchirete queste istruzioni e troverete chiarimenti ed approcci da angolazioni diverse. Alla fine, forse non la prima volta che praticherete, farete l’esperienza di qualcosa che cambia dentro di voi.
Ecco, quindi, delle istruzioni molto sintetiche. Se volete provare a seguirle, fatelo con semplicità, gentilmente. Se incontrate qualche difficoltà in qualcuno dei passi, non sforzatevi, ma passate al successivo. Potrete tornare indietro in un secondo tempo.
Creare uno Spazio
Quello che vi chiederò ora è di far silenzio, di stare con voi stessi. Dedicate un minuto al rilassamento.., bene, ora vorrei che dirigeste l’attenzione all’interno, dentro al corpo, magari nella zona dello stomaco o del petto. Adesso cercate di osservare cosa succede lì, quando vi chiedete: “Come sta andando la mia vita? Cos’è più importante per me in questo momento?”
Ascoltate il corpo. Lasciate che la risposta provenga lentamente da questa percezione. Se avvertite il sopraggiungere di un disagio, NON LO ANALIZZATE. Mantenetevi distaccati e dite: “Sì, lì c’è qualcosa. Posso sentirlo”. Lasciate un po’ di spazio tra voi e la cosa – Quindi chiedetevi che cos’altro sentite. Aspettate ancora un po’ e ascoltate. Di solito vengono fuori parecchie cose.
La Sensazione Significativa (felt sense)
Tra tutte le cose che vi arrivano, selezionate un problema personale sul quale fare focusing. Ma NON ANALIZZATELO. Non affrontatelo. Com’è naturale vi saranno molti elementi nella cosa a cui state pensando: troppi per pensarli ognuno separatamente. Ma voi siete in grado di sentire tutte queste cose nella loro globalità. Prestate attenzione al punto esatto in cui avvertite tutte queste cose e lì avrete la percezione dell’intero problema. Imparate a captare quella sensazione indefinita di tutto ciò.
Simbolizzare
Che qualità ha questa vaga sensazione significativa? Fate in modo che dalla stessa sensazione significativa si generi una parola, una frase o un’immagine. Potrebbe essere un aggettivo, come “teso”, “seccante”, “spaventoso”, “intricato”, “pesante”, “nervoso”, oppure una frase o un’immagine. Continuate a percepire la qualità della sensazione significativa finché non troverete qualcosa che la descriva esattamente.
Risuonare
Continuate a fare la spola tra la sensazione significativa e la parola (oppure la frase o l’immagine) collegata. Verificate la loro reciproca risonanza. Controllate se vi è un piccolo segno fisico che vi rende palese la loro corrispondenza. Per far ciò dovrete ancora avere a disposizione sia la sensazione significativa sia la parola collegata.
Fate in modo che la sensazione significativa, così come la parola, sia libera di modificarsi, qualora sia necessario, fino a che non vi sia una perfetta coincidenza con la qualità stessa della sensazione significativa.
Porre Domande
Adesso chiedetevi: “Che cos’è che qualifica l’intero problema in quel modo (il modo che avete appena definito o descritto)?”
Accertatevi che la peculiarità della sensazione significativa sia ancora fresca, vivida (e non semplicemente un ricordo). Quando l’avrete di nuovo a portata di mano provate a sentirla, a toccarla, a seguirla domandandovi: “Cosa rende l’intero problema cosi……?”. Oppure: “Cosa c’è in questa sensazione?”.
Se otterrete una risposta immediata senza che si modifichi la sensazione significativa, allora lasciate perdere tale risposta. Riportare l’attenzione al corpo e recuperate la sensazione significativa, interrogandola ancora una volta.
Rimanete con la sensazione significativa fino a che non sopraggiungerà un cambiamento, un leggero sollievo o rilassamento.
Accogliere
Accogliete positivamente qualunque cosa provochi un cambiamento. Soffermatevi un attimo, anche se si tratta soltanto di un leggero sollievo. In ogni caso, questo è solamente il primo cambiamento; ve ne saranno altri. Avrete tutto il tempo di continuare, ma per adesso soffermatevi un attimo.
SE DURANTE QUESTE ISTRUZIONI SIETE RIUSCITI, PER QUALCHE ATTIMO, A PERCEPIRE ED A STARE IN CONTATTO CON UNA VAGA E COMPLESSA SENSAZIONE FISICA LEGATA AL VOSTRO PROBLEMA, CIÒ SIGNIFICA CHE SIETE RIUSCITI A FARE “FOCUSING”. Che il cambiamento corporeo ci sia stato o no, non ha importanza. Verrà da sé. Non siamo noi che possiamo determinarlo.
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