Psicoterapeuta di formazione junghiana e rogersiana, ha scritto Vincere Barbablù, libro nel quale racconta l’incredibile storia – vera – di Saturnia, una donna che riesce a superare la schizofrenia acquisendo, come scrive il prof. Callieri nella prefazione, “il senso di appartenenza (sono parte di), il senso di partecipazione (entro in relazione autentica con gli altri), il senso di competenza (mi autoesprimo, so di poter fare).”
Mirella ha formato in Italia il Movimento della Rivoluzione Silenziosa, che ha promosso il XVI Forum Internazionale dell’Approccio Centrato sulla Persona “Costruire Ponti” (col patrocinio dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria policlinico Umberto I di Roma e del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università Federico II di Napoli). Al forum, un residenziale di una settimana presso lo splendido Borgo di Tragliata a Roma-Fiumicino nel novembre 2022, hanno partecipato psicologi, psicoterapeuti, counsellors, insegnanti di Focusing ed ‘ex e non ex pazienti’ provenienti da Africa, Americhe, Asia, ed Europa (hai letto bene, c’erano anche numerosi ‘pazienti’ più o meno ‘ex’), che in quei giorni hanno condiviso tutto, dai workshop tematici ai classici Gruppi d’Incontro rogersiani multilingue, dalle colazioni, pranzi e cene ai momenti conviviali e festosi. Il Movimento ha anche raccolto la storia di questi forum, storia iniziata nel 1982 in Messico.
Io ho avuto l’onore e la gioia di essere presente, testimone, quando Mirella ha annunciato per la prima volta al mondo (non più all’interno di relazioni individuali), che Saturnia era lei. Sì, Mirella, come scrive, è una psicotica e psicoterapeuta. La vita non finisce mai di stupire, nel bene e nel male, oltre ogni definizione, classificazione e umano tentativo di afferrarla con la sola ragione. Sono quindi felicissimo di ospitare nel mio sito la lettera che lei ha letto all’inizio di uno dei Gruppo d’Incontro, al termine della quale i presenti si sono alzati in piedi ad applaudire, lungamente, tra incredulità, meraviglia, commozione…
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Saturnia sono io.
Non ho avuto figli per paura di fare con un figlio maschio gli stessi errori che ha fatto mia madre, portatrice di un segreto che abbiamo scoperto solo alla sua morte, con mio fratello.
Ho avuto una IVG (Interruzione Volontaria di Gravidanza).
Ho un tentato suicidio alle spalle, a 26 anni, con tre giorni di coma.
Ho avuto 5 pesanti ricoveri per deliri, allucinazioni e molto altro.
Hanno tentato di curarmi con l’agopuntura e l’omeopatia.
Mi hanno imbottito di psicofarmaci all’inverosimile.
Ho avuto un ciclo di elettroshock.
Ho sperimentato lunghe e dure depressioni di uscita dalle crisi psicotiche.
Ne sono uscita grazie a uno psichiatra dal volto umano e soprattutto alla psicoterapia rogersiana di Anna Nazzarena Nardini.
Ho pubblicato in anonimo perché ho provato ad uscire allo scoperto con il mio libro Vincere Barbablù che è la storia di Saturnia, ossia la mia autobiografia fino al 2000, ma per questo ho cercato la prefazione di uno psichiatra importante. Vari di essi ancora stanno scappando.
Solo più tardi il grande professor Callieri, che pure aveva scritto “Quando vince l’Ombra”, mi ha accettato. Ma anche egli era messo da parte dagli organicisti e dai boss della psichiatria perché troppo umanista.
Sono stata accettata al corso rogersiano (di un altro filone) per diventare psicoterapeuta con la raccomandazione, però, di non dire che ero psicotica.
Ciò ha fatto di me una eccezione, psicoterapeuta psicotica (l’ultima crisi la ho avuta nel 1992) e ora in mantenimento, perché da tutte le altre scuole le persone con psicosi vengono cacciate.
Ma io non mi sento una eccezione.
Quanti potrebbero aiutare, come aiuto io, proprio grazie a quello che ho vissuto, se accolti!
Ho pubblicato in anonimo per i professionisti, quindi.
Le persone “normali” invece apprezzano molto: i miei fratelli e parenti, mio marito, gli amici, i colleghi, i collaboratori e le persone che seguo in terapia quando serve loro rivelarlo: quando mi dicono “non ne uscirò mai” do il mio libro e dico “questa è la mia autobiografia”. Solo il sottotitolo “Se si può uscire dalla ‘schizofrenia’ forse si può uscire da qualsiasi disturbo” parla da sé.
Braccata, giudicata, etichettata perché mi isolavo nelle crisi, come scrivo, proprio perché le persone con psicosi amano troppo, per questo vissuto mi sento così vicino ai neri braccati, giudicati, etichettati.
I manicomi in Italia sono stati chiusi nel 1978, anno della mia prima crisi. E tutt’ora da nessuno psichiatra in Italia è proposta una psicoterapia contemporanea alla farmacologia. Semmai un “recupero sociale” …
E, proprio per questa mia storia ho aiutato e sto aiutando molte persone con psicosi e, ovviamente, non solo.
Grazie di avermi ascoltato.
Borgo di Tragliata – Fiumicino (Roma), 11 novembre 2022 >>
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