La grazia dell’ictus. L’incontro col trauma e i doni dell’ascolto

Nel febbraio del 2014, la parte destra del mio corpo è rimasta per qualche minuto completamente paralizzata a causa di un ictus cerebrale. Una seconda ischemia, a distanza di circa tredici ore, mentre ero in ospedale, mi lascia semi-paralizzato e incapace di parlare per una trentina di minuti.

Tornato a casa dopo dieci giorni di ricovero, decido di focalizzare sul groviglio di preoccupazioni legate ai postumi del trauma. Nel corso della seduta si libera improvvisamente un’energia che scuote il corpo con una potenza fisica al limite del contenibile, come un terrore primordiale, cui fa seguito l’irruzione nel campo della coscienza di una Presenza in grado di accogliere quell’intenso e concretissimo vissuto come fosse qualcosa fatto della stessa sostanza di cui son fatti i sogni, una Presenza che sembrava trascendere ogni cosa perché era Essa l’origine di ogni cosa, comprese la morte e la vita.

L’incontro con quella Presenza – il dono – è avvenuto grazie a tanti fattori, alcuni o molti dei quali sfuggono alla ragione; ma di certo l’ascolto esperienziale di me sostenuto dalla presenza partecipe e silenziosa di un altro essere umano, nella modalità tipica del Focusing, ha giocato un ruolo determinante. Perciò ho diviso il testo in tre parti: in quella iniziale narro il prima, il durante e il dopo ictus; poi racconto il momento dell’ascolto di me e i suoi doni; infine descrivo la singolare forma di relazione che prende vita nello ‘scambio alla pari’ di Focusing.

Ancora una cosa. Quando i primi tempi mi capitava di parlare dell’esperienza, era abbastanza facile dire dell’ischemia e dei suoi strani e spaventosi effetti, mentre un pudore m’impediva anche solo di accennare a quanto accaduto durante la focalizzazione. Eppure sotto pelle avvertivo che aveva gran senso parlare proprio di quello. Così iniziai a creare le occasioni giuste per farlo, prima a tu per tu e poi in piccoli gruppi. La speciale attenzione ricevuta nei vari incontri confermò in pieno quell’intuizione. Ed ora eccoci qua, proprio tu ed io. Sarà un caso?

INDICE

Lettera introduttiva

1. L’ictus

1.1. I giorni precedenti: uno strano malessere.

1.2. La prima ischemia: perché sto vedendo il soffitto?!

1.3. Dopo la prima ischemia: una lieta novella.

1.4. La seconda ischemia: pensieri senza voce.

1.5. Dopo la seconda ischemia: voce senza pensieri.

2. L’incontro col trauma

2.1. Il ritorno a casa: una preoccupante lista.

2.2. L’incontro con la paura primordiale: come l’atomica.

2.3. L’irruzione dell’extra-ordinario: e questo cos’è?

2.4. Dopo l’esperienza: come faccio a raccontarla?

3. I doni dell’ascolto

3.1. Ascoltare sé stessi in presenza di una persona che ascolta: una relazione essenziale.

3.2. Focusing: brevissima storia di un’imbarazzante scoperta.

La copertina è un acquerello di Marta Cerrini, un’amica artista che l’ha creata dopo aver prima ascoltato e poi letto il mio racconto. La ringrazio di cuore. Questo è il suo sito http://www.martacerrini.com/

Il racconto “La grazia dell’ictus. L’incontro col trauma e i doni dell’ascolto”, oggi è soggetto al copyright poiché pubblicato dalle Edizioni Mediterranee (Roma 2018) in appendice al libro “Il Focusing e la saggezza del corpo. Dalla persona all’essenza”, scritto dall’amica e collega Germana Ponte.

Roberto Tecchio

Mi piace condividere saperi che permettano a persone e gruppi di esprimere le loro potenzialità, apprendere da errori e fallimenti, così come da soddisfazioni e successi. Sono un formatore professionista certificato dall'International Focusing Institute di New York, collaboro con enti pubblici e organizzazioni non profit, insegno il Focusing a privati e professionisti che operano nel campo della salute, del benessere, dell'educazione, del volontariato, e impiego questa meravigliosa conoscenza anche in diverse forme di relazione d'aiuto orientate al benessere e all'empowerment individuale, di gruppo e organizzativo.